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Next Generation EU: L’importanza delle parole

Oggi siamo circondati da espressioni straniere. Molto spesso queste espressioni diventano veri e propri slogan che vivono in una dimensione propria. Ogni tanto però è importante riflettere su queste espressioni, sondandole minuziosamente in italiano, affinché si possano comprendere meglio.

 

Next Generation EU

“(Per la) Prossima Generazione dell’Unione Europea”

 

Stiamo parlando dei 209 miliardi che arriveranno dell’Unione Europea. La denominazione che è stata scelta si riferisce quindi ad una politica di investimenti che non si rivolge al presente, ma al lungo termine. 

In un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo fa strano parlare di futuro, quando in realtà vorremmo recuperare una normalità che abbiamo perso. Non è un caso quindi che i giornalisti preferiscano chiamare questi fondi con un altro nome inglese:

 

Recovery Fund

“Fondi per la ripresa”

 

Questa è una scelta pesante, perché invece di pensare al futuro, si preferisce riprendere, recuperare il passato.

Francamente come PD di Campi Bisenzio siamo soddisfatti che il nuovo segretario Enrico Letta abbia scelto di usare il primo termine nel suo discorso inaugurale. 

Perché se ci limitiamo a recuperare il passato, dobbiamo tenerci anche quello che non ha funzionato. 

Perché la politica deve guardare al futuro, non solo per esso, ma anche per migliorare il presente. 

E se davvero vogliamo uscire migliori da questa pandemia, se davvero vogliamo costruire una comunità migliore (come sempre dovrebbe fare la politica), allora dobbiamo scegliere le parole giuste per immaginare un futuro migliore.