Un fondo di solidarietà per aiutare le persone in difficoltà
Un fondo di solidarietà per aiutare le persone in difficoltà: è questa la proposta lanciata dai due gruppi consiliari Partito democratico e Lista Emiliano Fossi sindaco. L’atto, già protocollato per essere discusso in Consiglio comunale, è finalizzato alla riduzione delle fragilità economiche e sociali nel Comune di Campi Bisenzio.
“La proposta – fanno notare i due gruppi – è strutturale, frutto di un lungo lavoro portato avanti dai consiglieri di maggioranza insieme all’assessore al Welfare Luigi Ricci, con lo scopo di non lasciare indietro nessuno. La nostra comunità deve stringersi attorno a chi ha più bisogno, per questo abbiamo pensato di creare un fondo aperto alle persone, alle associazioni e alle aziende del nostro territorio e ispirato ai principi dell’economia civile”.
La nostra comunità deve stringersi attorno a chi ha più bisogno
La proposta nasce con l’intento di recuperare e ampliare l’esperienza già messa in atto a marzo di quest’anno, quando il Comune ha sperimentato con successo l’istituzione di un conto corrente dedicato tra l’altro all’acquisto di dispositivi di protezione sanitaria, pacchi alimentari e dispositivi per la didattica a distanza. La creazione del fondo straordinario proposto da Pd e Lista Fossi ha quindi lo scopo di aiutare economicamente i cittadini, contrastando così l’aumento delle disuguaglianze e prevenendo gravi situazioni di indigenza. Il fondo, secondo quanto indicato dai due gruppi, dovrà avere un carattere strutturale, non essere quindi strettamente legato solo all’emergenza sanitaria attuale. Il controllo e la guida dovranno essere esercitati dall’Ente, i tempi di istruttoria dovranno essere compatibili con i controlli, garantendo tuttavia un’erogazione rapida del contributo. Quello previsto dai gruppi di maggioranza inoltre dovrà essere un fondo a carattere duraturo, cioè inserito negli strumenti di bilancio dell’Ente, e aperto alle donazioni dall’esterno, valutandone la possibile deducibilità fiscale; dovrà essere associato ad un database che ne preveda l’integrazione con i Servizi sociali e la Società della salute e prevedere un resoconto annuale d’esercizio da trasmettere al Consiglio comunale.
“La natura del contributo – specificano inoltre i due gruppi – potrà essere erogata in parte a fondo perduto e in parte sotto forma di microcredito da restituire in tempi molto lunghi, prevedendo, nel caso di impossibilità alla restituzione economica, la restituzione del prestito tramite volontariato nelle associazioni del territorio o mediante i patti civici di collaborazione, facendone dunque uno strumento di comunità a 360 gradi”.