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Aeroporto, Pd: “Ferma contrarietà al nuovo masterplan”

Ci siamo presi alcune settimane per analizzare parte della corposa documentazione a corredo del nuovo masterplan per il potenziamento dell’aeroporto di Firenze e da questa prima analisi non possiamo che dare un giudizio di ferma contrarietà.

La nuova proposta non ci sembra in grado di superare i rilievi di merito del vecchio progetto. Criticità importanti che abbiamo ripetuto in ogni sede e che, quando la strada della politica non è stata più sufficiente, abbiamo evidenziato, con altre comunità, in un ricorso amministrativo che ci ha visti vincitori in tutte le sedi. Segno evidente che quei rilievi erano fondati e fu sbagliato sottovalutarli.

Inoltre, l’inclinazione della pista di 10 gradi impatta fortemente sulla zona nord della nostra città in fase di atterraggio con un evidente peggioramento dell’impatto sugli abitanti di La Villa e Capalle. Ancora non evidenti, in questa fase progettuale, gli impatti in fase di decollo che destano comunque forte preoccupazione.

Ma il punto, sebbene centrale, non è e non può essere solo questo. La nostra non è una posizione soltanto a salvaguardia del nostro giardino. Anche perché la nostra città è già, purtroppo, impattata in maniera importante dall’attività dell’aeroporto di Peretola, specialmente in fase di decollo.

Rischiano, infatti, di essere compromesse zone che costituiscono il sistema di biodiversità e di ecosistema del Parco della Piana, elemento ordinatore ed area di compensazione alla grande urbanizzazione del territorio che, invece di essere valorizzato, protetto ed ampliato, viene di fatto cementificato dalla nuova pista aeroportuale costituendone un’incompatibilità urbanistica e ambientale.

Permangono tutti i dubbi sull’assetto idrogeologico dell’area e la massiccia deviazione del Fosso Reale. L’impatto sul Polo Scientifico continua ad essere rilevante fino a comprometterne attività e futura espansione. L’ulteriore espansione del traffico aereo, sia come dimensioni di aerei, sia come numero di voli potrebbe portare dai 2 milioni e 800 mila (dato del 2019) a 4 milioni e/o più passeggeri si avrebbe un ulteriore aggravio sulla situazione ambientale dato anche dall’aumento del traffico automobilistico.

Abbiamo apprezzato la fase di dialogo con cui si è avviata la discussione sul progetto, contrariamente alla politica muscolare mostrata in passato e che ha avuto il solo risultato di surriscaldare gli animi ed azzerare il procedimento amministrativo. Tuttavia, proprio in questa fase, è bene registrare le forti perplessità e la contrarietà di comunità politiche e istituzionali della piana fiorentina e pratese. Non si commetta, ancora una volta, l’errore di pensare allo sviluppo di questa area soltanto sull’enorme progetto di un nuovo aeroporto, ma si analizzino in maniera organica e con pari dignità tra gli attori coinvolti, le carenze infrastrutturali a cui dare risposta per migliorare la vita dei cittadini ed orientarsi, con forza, verso uno sviluppo davvero sostenibile.

Nelle prossime settimane faremo i passaggi tra gli iscritti e negli organismi per condividere il più possibile con la nostra comunità queste riflessioni